Le piccole libertà di Lorenza Gentile (2021): Mara è la ragazza che hanno assunto in stage dopo di me. Se io sono un golden retriever, lei è un levriero campione dei cinodromi. Arriva in ufficio alle prime luci dell'alba ed è sempre l'ultima ad andarsene, le hanno dato perfino la tessera per innescare e disinnescare l'allarme; in pausa pranzo mangia un panino con gli occhi incollati allo schermo; si porta il lavoro a casa nel weekend. Quando Veronica le chiede di fare qualcosa, l'ha già fatta. Una volta che ci siamo trovate sole davanti alla macchina del caffè le ho chiesto come fa a leggere nel pensiero di Veronica. Mi ha risposto che basta prevederle, certe cose, usare il cervello.
Azzurro tenebra di Giovanni Arpino (1977): «Non giocano. È football all'incontrario. Non hanno ancora capito di dover scavalcare il centrocampo. Lanci lunghi. Elementare Watson, e invece tutti in un fazzoletto. Guarda, Bomber e Giorgione che si inzuccano in un metro invece di crear spazi: apritevi, va' a sinistra Bomber, va' che ti cercano» si liquefaceva Bibì, e di nuovo avvampando. «È tua Fabio. Verticalizza, sai farlo, faglielo vedere. Al Golden che si è infilato. Macché, rotola, l'avrà sfiorato una piuma di canarino. Cottolengo, ragazzi. E adesso cosa fai lì seduto, contessa? Rialzati, chi aspetti, l'ortopedico? Caproni.» |