La vecchia casa di Neera (1900): — Suo, suo, tutto suo! — Alludendo al trionfo così Flavio rispose stringendo la mano di Anna, turbata anch'essa e felice, eppure mesta di una mestizia che anziché essere in lei l'ombra del passato sembrava un'oscura prossima minaccia. Elvira indugiava a parlare. Col busto per metà rovesciato sull'appoggiatoio della panchina, fissava Flavio con uno sguardo ardente, insolito in lei, che non tardò ad esercitare sul giovine una singolare potenza di attrazione.
Resurrezione di Elena Di Fazio (2021): Lasciarono il golf cart parcheggiato in un'aiuola e raggiunsero la folla a piedi. Gaia non tardò a liberarsi anche delle infradito e a camminare scalza sul prato. Aurora le stava di fianco, senza riuscire a distogliere lo sguardo dalla bocca del ponte di Einstein-Rosen, l'occhio di cristallo sospeso sulla scogliera. Ormai si erano abituati alla sua vista, meno alla sua presenza, al fatto che un pozzo volante collegasse con tanta facilità Île des Fraises a un luogo distante quasi quarantaquattro anni luce.
Piccolo mondo moderno di Antonio Fogazzaro (1901): Ecco invece due colpettini secchi all'uscio. Trasalì, aperse pian piano senza domandare chi fosse. Vide il padrone dell'albergo, vestito a metà, con un lume in una mano e una lettera nell'altra. Trasognato, tardò molto a capire che la lettera era per lui, che l'aveva portata un vetturino, il quale gli faceva dire di esser pronto a scendere, se il signore lo desiderasse, anche subito. |